Riviste
Numero
132
Con gli attrezzi giusti tutti i fessi sono buoni. Non sappiamo se si tratti di un vecchio adagio o di altro ma ce lo siamo sentito ripetere molte volte. Che poi, parliamoci chiaro, suona un po’ come la totale negazione del manico. Quello del: hai visto che manico!, ammazza che manico! Insomma, ci siamo capiti. Ma riflettiamo per un secondo su quelle parole. “Gli attrezzi giusti”. Non un milione di attrezzi e neanche i migliori attrezzi ma “GLI attrezzi giusti”. Ovvero: per fare un buon oggetto col legno non serve un centro di lavoro, né l’ultima circolare di Festool e meno che mai tutto il catalogo di LeeValley. E allora? Torniamo a ricondurre tutto al manico? No, non proprio, perché quella frase, come altri detti popolari, nella sua genericità, sottende un’indiscutibile verità. Che sarebbe quella che possiamo anche non avere l’estro o la vena artistica di un Maggiolini ma che sapendo scegliere e usare i pochi attrezzi che ci servono per davvero, possiamo ambire a fare le stesse cose di chi pratica il mestiere, che per risparmiare tempo tutte quelle cose deve averle. E’ il saper fare che si oppone al manico, o meglio, al fatto di non averlo. In questo numero di Legno Lab il concetto viene reso bene da due progetti, due costruzioni che sono agli antipodi l’una dall’altra: quella estremamente complessa di 4 sgabelli e l’altra incredibilmente semplice di uno scrittoio. Con le logiche differenze del caso, non vedrete né fantasmagorici attrezzi né talento allo stato puro ma semplice saper fare. Del risultato che produce non si può che dirne un gran bene. Buona lettura e che il nuovo anno vi porti il manico gli attrezzi e soprattutto il tempo di poterli usare con soddisfazione! Avviso ai naviganti: La rubrica “Tutto su..” partirà dal prossimo numero. Inizieremo con un trattatello sulla vastringa!
