Tradizione d'oriente – le pialle Mujingfang

Se esiste un utensile abbastanza noto che può ricondurre in maniera univoca al mestiere del falegname, questo è senza dubbio la pialla. Nell’immaginario collettivo evoca la fatica e la vena artistica di chi la usa, essendo sempre inscindibilmente legata al truciolo di legno che produce. Quello che normalmente accade però a chi inizia a usarla, è che l’univocità si trasformi in dualità o peggio nel dualismo pialla in metallo/pialla in legno, che nella migliore delle ipotesi porta poi a indirizzare l’uso delle pialle di metallo verso le lavorazioni delle superfici piane e quello delle pialle o dei bastoni di legno verso le superfici curve. In realtà questa classificazione è corretta solo in parte, perché se è senza dubbio vero che un corpo di legno è più facilmente plasmabile alle esigenze di lavorazione e quindi più adattabile alle curve, questo non vuol dire a priori che, conformandolo opportunamente, non possa essere usato anche nelle lavorazioni di superfici dritte. Diciamo piuttosto che l’apparente affidabilità e facilità d’uso della pialla in metallo e le presunte difficoltà di regolazione e scarsa durabilità del corpo di quelle di legno, fanno solitamente pendere l’ago della bilancia dalla parte delle prime. È anche con l’idea di sfatare questi preconcetti che questo mese abbiamo scelto di testare una piccola schiera di pialle a suola dritta di legno Mujingfang, scegliendole dal catalogo Black Tools che le importa da Hong Kong per il mercato italiano. Abbiamo dato priorità alle pialle più comunemente utilizzate includendo un pialletto, una pialla per uso generico, una pialla lunga e una pialla da finitura.