di
Ennio Fiorio
Attrezzatura elettrica
Pialla delle mie brame
Quando decidiamo di compiere il grande passo dagli utensili manuali alle macchine è più che comprensibile che siamo assaliti dai dubbi sulle caratteristiche richieste. Essi non riguardano le dimensioni o la potenza motoristica perché siamo ben consci sia dello spazio a disposizione sia dell’energia che il contatore riesce ad erogarci prima di mandare in black-out laboratorio e famiglia. I dubbi riguardano principalmente quei particolari poco o nulla evidenti che possono rendere il lavoro futuro o un piacevole passatempo o una fonte di seccature. Nella scelta di una piallatrice, sia essa a filo, a spessore o combinata, uno dei componenti che viene spesso sottovalutato è il gruppo lavorante. Analizziamo criticamente i piani, la loro procedura di regolazione e/o apertura, la praticità d’uso delle protezioni antinfortunistiche, la solidità della riga di riscontro ma quasi sempre diamo per scontato che il tamburo, cioé la testa porta coltelli, debba essere quello perché nell’esemplare in esame è montato quello.
Abbonati ora per avere accesso a tutti gli esclusivi contenuti online di Legno Lab!
- La rivista a casa tua
- Tutti i contenuti esclusivi
- La newsletter Legno Lab
- Accesso illimitato all'archivio

Entra a far parte del laboratorio dedicato agli amanti del legno!
Abbonati ora a Legno LabO P P U R E