di
Manuel Menghini
Tavoli, tavolini, consolle, scrivanie
Scrittoio Japandi
Come già sappiamo, con il passare delle stagioni e la variazione igrometrica dell’ambiente in cui si trova, il legno che compone i nostri mobili tende a subire dilatazioni e restringimenti. In alcuni casi, questi movimenti possono portare anche a svergolamenti ed imbarcamenti. Per questo motivo, il primo problema che mi sono posto è stato quello dell’assemblaggio tra il piano e le traverse superiori delle gambe che sono parte del piano stesso. Questo è il punto più critico dello scrittoio, in quanto la venatura del traverso è perpendicolare a quella del piano e, con i movimenti stagionali, i due elementi si espandono o restringono in maniera opposta e contrastante. Per tale motivo, incollare il piano al traverso sarebbe stato un grande errore poiché avrebbe bloccato totalmente i movimenti del legno che, invece, devono essere non solo permessi ma anche previsti e indirizzati in fase di progettazione. Credo di aver risolto definitivamente il problema realizzando lo scrittoio in quattro parti smontabili: il piano, il longherone e le due gambe.
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