di
Redazione
Macchine stazionarie
Il piccolo genius
Questo mese torniamo a occuparci di macchine stazionarie “pesanti” con il test di una combinata a sei lavorazioni indirizzata principalmente a clientele di hobbisti più o meno esperti e di piccole realtà artigiane la cui attività non si basa su produzioni in larga scala o di grandi dimensioni. Prima di addentrarci però nel vivo della prova, riteniamo sia appropriato fornire delle informazioni generali che aiutino i meno esperti a inquadrare meglio questa eterogenea branca di macchinari. Se per la maggior parte degli utensili di cui si può disporre in laboratorio il solo nome può non essere sufficiente a esprimere la classe e il tipo delle lavorazioni consentite dall’utensile stesso, nel caso della combinata possiamo saltare a piè pari il condizionale. Per capire con quale macchina abbiamo a che fare, dobbiamo come minimo sincerarci del numero e del tipo delle lavorazioni ottenibili, perché ad esempio sono chiamate macchine combinate anche le pialle a filo/spessore o le tenoseghe. Nel caso in cui le macchine eseguano più di due lavorazioni, la piallatura è sempre contemplata. In questo caso il primo dato utile si ricava già dal nome commerciale della combinata; come nel caso della Minimax C26, il gruppo di due numeri esprime infatti la lunghezza dei coltelli della pialla (in questo caso 26 cm).