di
Daniele Nocetti
Materiali
Il Widia
l Widia, chiamato anche Metallo Duro ed indicato spesso anche con la sigla HM, è un materiale che è composto da Tungsteno (scoperto alla fine del XVIII secolo dallo svedese Scheele e sinterizzato in Carburo di Tungsteno nel 1923 da due chimici tedeschi) e da Cobalto (isolato nella prima metà del XVIII secolo). Nel 1926 la Krupp ne ha acquisito il brevetto e ne ha iniziato la produzione, limitata in quantità per gli alti costi di realizzazione; nel 1928 la General Electric ha ottenuto la licenza di produzione per gli Stati Uniti, chiamandolo Carboloy. Questo materiale costituisce uno sviluppo tecnologico nel campo dell’utensileria molto importante; il suo nome è il risultato di una contrazione delle parti iniziali delle due parole tedesche “Wie Diamant”, che significano: “Come diamante”, ovviamente per la durezza dimostrata dal materiale. Il suo utilizzo, ormai diffuso in tutti i settori industriali ed artigianali, si suddivide praticamente in due settori: la produzione di placchette, più o meno sagomate, nate per essere applicate su utensili in acciaio di vario tipo tramite brasatura forte con leghe rame-argento, oppure con applicazione meccanica su supporti opportuni. Il secondo settore è quello della realizzazione di cilindretti o barrette a sezione quadrata o rettangolare, destinate alla realizzazione di utensili in Widia integrale come: frese, punte elicoidali per trapano, oppure lame o utensili saldobrasati.
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