di
Giorgio Russo
Restauro
Primi viaggi nel tempo con compagni eccezionali
Come lo stucco a gesso, anche lo stucco a cera si utilizza per colmare le lacune presenti nelle parti a vista dei manufatti lignei e sempre per lesioni al di sotto dei 3 x 3 x 3 mm (come ormai sappiamo, al di sopra di queste misure, bisognerà ricorrere all’inserimento di piccoli tasselli di legno della stessa specie e, possibilmente, della medesima età del manufatto). Lo stucco a cera si può trovare facilmente in commercio in forma di barrette di diversa colorazione. Dopo aver staccato da una barretta preconfezionata il pezzetto che si desidera utilizzare, lo si scioglie –o anche solo ammor bidisce – tramite una fonte di calore (ad esempio, su una fiamma di un accendino a gas, oppure fra le dita delle nostre mani) e lo si fa penetrare delicatamente nei fori e nelle crepe. La cera si potrà quindi lavorare con una spatolina, preferibilmente in legno (ad esempio, l’estremità di una molletta per i panni), così da non rovinare la patina del manufatto. Successivamente, il materiale in eccesso potrà essere tolto comodamente con uno straccetto di cotone o un pezzo di tessuto jeans.
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